Discours prononcé durant l'Assemblée Générale de l'AIP réunie à Helsinki le 7 août 2004
Speech delivered during the General Assembly of the AIP gathered in Helsinki on August 7th, 2004
par - by: Francesca LONGO AURICCHIO
Marcello Gigante è nato a Buccino (Salerno) il 20 gennaio 1923 ed è morto a Napoli il 23 novembre 2001. Era professore emerito nell'Università di Napoli Federico II, dove si era formato e dove aveva insegnato, prima Grammatica greca e latina poi Letteratura greca e Papirologia ercolanese, insegnamento che aveva fatto istituire nel 1971. Dal 1960 al 1968 era stato professore di Filologia Bizantina a Trieste.
I suoi interessi scientifici sono stati molto vasti, senza limiti di tempo o di spazio o di tipologie, giacché egli credeva profondamente nell'unità della civiltà classica. La papirologia ha occupato uno spazio importante nella sua attività di studioso fin dagli anni giovanili; per lui studiare nuovi testi significava contribuire al rinnovamento della scienza dell'antichità.
Le prime pubblicazioni, che risalgono agli anni Quaranta dello scorso secolo, hanno avuto come oggetto testi storici su papiro, ma si è occupato anche di frammenti papiracei lirici (Fragmentum Grenfellianum), drammatici, comici o tragici, e filosofici.
Gli anni della maturità furono dedicati ai papiri ercolanesi. Quando rientrò a Napoli dopo l'insegnamento triestino, nel 1969, istituì il Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi, che oggi porta il suo nome, per rinnovare la ricerca sui testi e promuovere lo scavo della Villa da cui i rotoli provengono. Il Centro assegna annualmente borse di studio, pubblica un bollettino, "Cronache Ercolanesi", giunto oggi a trentaquattro volumi, con tre Supplementi e la Collezione La Scuola di Epicuro, destinata ad accogliere i testi di maggiore respiro. Iniziata nel 1978 con due opere, è arrivata oggi a diciassette volumi con tre Supplementi. Rivista e Collezione furono fondate da Gigante che le ha dirette fino alla morte. A lui si deve anche la pubblicazione del Glossarium Epicureum con W. Schmid (Roma 1977), e del Catalogo dei Papiri Ercolanesi realizzato da alcuni giovani collaboratori (Napoli 1979, con due supplementi).
Egli è stato anche molto attento allo sviluppo e al potenziamento dei mezzi tecnici che potessero facilitare lo studio dei testi: si deve a lui se oggi disponiamo di ottime foto digitali multispettrali che hanno "rivoluzionato" l'approccio ai papiri carbonizzati.
I suoi studi ercolanesi si sono concentrati su Filodemo, in particolare su due tra le opere più significative: Sulla morte e Sulla libertà di parola; ma lo interessava la personalità del filosofo nel suo insieme e i lavori degli ultimi anni contribuiscono in modo decisivo a tracciarne un profilo definito.
Inoltre, forse anche grazie alle ricerche su Diogene Laerzio, di cui, come è noto, ha dato un'eccellente traduzione - questo compito egli aveva intrapreso ancor vivo Benedetto Croce, auspice Giovanni Pugliese Carratelli - Filodemo e gli autori ercolanesi gli interessavano quali fonti per lo studio dei rapporti dell'Epicureismo con le altre scuole filosofiche: Scetticismo, Cinismo, Peripato, sui quali ha pubblicato ampi e profondi saggi.
Nel 1980, l'Association Internationale de Papyrologues, a New York, nel corso del XVI Congresso di Papirologia, designò Napoli quale sede del successivo, il XVII; era un riconoscimento dell'importanza dei papiri ercolanesi e del ruolo di Gigante nel promuoverne la valorizzazione e lo studio. Il Congresso fu inaugurato da una sua memorabile relazione, Per l'unità della scienza papirologica, nella quale, fedele alla convinzione dell'unità della civiltà antica, mostra come i papiri ercolanesi non siano separabili dai rotoli greco-egizi.
Dal 1965, anno del Congresso di Milano, l'undicesimo, ha partecipato a tutti i Congressi di Papirologia, con l'eccezione di quello di Ann Arbor del 1968, fino al XXIII che si è tenuto a Vienna nel luglio 2001 ed è stato la sua ultima fatica.